9 agosto 2017

Boost, aka Windcharger, aka Lampo - X Transbot MM-VI photo review

Dopo mesi trovo finalmente il tempo si spacchettare mio Windcharger 3rd party. Si tratta del primo robotto di marca X-Transbot che compro e devo dire che non mi ha soddisfatto, soprattutto in robot mode.

In alt mode infatti non  presenta malissimo. Si tratta di una Pontiac Firebird terza serie (prodotta dal 1982 in poi).



Peccato che la verniciatura non sia precisissima.


Mi piacciono i vetri in plastica nera. Li preferisco a quelli trasparenti che lasciano intravedere i ben poco "realistici" meccanismi interni.


Sul retro è visibile uno stilizzatissimo simbolo della casa automobilistica (oppure proprio del modello Firebird, non saprei dire).


I dettagli non mancano, ma non sempre la colorazione è precisa.


Purtroppo  le parti in metallo e le parti in plastica sono di due rossi diversi.


Le ruote sono in plastica.


Ho apprezzato molto la sagomatura del cofano asimmetrica (fedele al modello di automobile originale). 


Da questa foto del retro si vedono bene la semplicità della realizzazione dello stemma e il contrasto plastica metallo.


Chiaramente, essendo Boost - Windcharger un robot piccolo, non è stato possibile rispettare la scala Masterpiece delle auto sportive.


Tutto sommato il paragone con Inferno alt mode risulta migliore di quello con Smokescreen.


La trasformazione in robot è piuttosto casuale. Ad un certo punto ho smanettato a muzzo finché non è venuto fuori qualcosa di simile al robot riportato sulla scatola. Il risultato non è esaltante e potrei aver sbagliato qualcosa.


Diciamo che assomiglia abbastanza al Lampo visto nei cartoni animati. Non chiedetemi perché  un robot debba sentire il bisogno di mettersi un camice.


La vista di lato non è esaltante.


Appare decisamente meglio la vista da dietro.


I pugni, nella trasformazione, saltano fuori dalla loro sede con poca dignità. Non so se ho forzato troppo ma comunque il braccio destro non si chiude bene.


Anche nel robot si vedono delle sbavature della plastica.


La testa e la faccia sono abbastanza ben fatte.


L'head sculpt è fedele al cartoon. Nella scatola c'è anche una faccia di ispirazione Toy, ma bisogna montarla svitando una vite. Non ci ho neanche provato.


I piedi sono inqualificabili. Anche in questa foto danni alla vernice.


I pugni si rifiutano di rimanere orizzontali.

Grosso buco nella schiena. Perdonabile per carità, Sideswipe della Takara ha uno zainetto ben peggiore. 



Le ginocchia hanno una doppia giunzione decisamente lasca. Però una volta messo in posa, Boost è stabile. Diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Mi si è staccato un pezzetto! Si può attaccare ma tende a saltare via ogni tre per due. Forse con della colla... serve solo a non fare vedere la vite.


Fermo lì Frenzy, o ti faccio saltare le cervella.


La pistola è carina e rimane salda nel pugno.

Questo aggeggio qui non so a cosa serva.


Orgoglio Minibot!


Saetta, oggi sono pessimista.


Menagramo di un menagramo!


La scala di dimensione del robot è perfetta. Anche se me nel sono dimenticato in questa poto i piedi sono angolabili.

Alla fine della fiera l'unico motivo valido per comprare Boost è che il masterpiece di Lampo non lo ha ancora fatto nessun altro!!!!!!!(a me risulta così).

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